sabato 20 marzo 2021

La grande storia degli scacchi


La grande storia degli scacchi 


Autore: Mario Leoncini
Prima pubblicazione: 2020
Casa Editrice: LEDUETORRI
Pagg: 500 circa

Ho comprato per le vacanze di Natale questo libro per la stima che nutro da anni nei confronti del suo autore, Mario Leoncini, una delle pochissime persone che usa i social per considerazioni tutt'altro che banali.
La grande storia degli scacchi è un bellissimo percorso fatto di storie (puntualmente documentate), aneddoti, curiosità, leggende che partono dall'antichità fino a giungere ai giorni nostri, raccontando il fascino e il mistero di uno dei giochi più antichi del mondo. Ci tengo a precisare da subito che non serve essere un giocatore di scacchi per leggere e apprezzare il contenuto di queste pagine. La scrittura è veloce e le storie raccontate si intrecciano spesso con la Storia (con la S maiuscola, quella che si dovrebbe studiare a scuola per capirci...) e la letteratura. La gestazione indiana, il passaggio attraverso Persia per arrivare nel mondo arabo e quindi in Europa. I primi manuali di scacchi e i primi campioni, il graduale cambiamento delle regole e i capricci dei campioni del secolo scorso. Tutto raccontato con dettagli e minuzia di particolari che non appesantiscono la lettura ma la rendono, al contrario, come un bel romanzo di cui si vuole conoscere la fine (anche se non è un giallo, non mancano efferati omicidi!). 



Da matematico mi ha affascinato anche l'ultima parte dedicata all'intelligenza artificiale applicata agli scacchi, le cui basi furono poste negli anni '50 del secolo scorso dal genio di Turing e dall'intelligenza visionaria di Shannon. E Mario racconta molti dei particolari di questo percorso che ha portato il software Deep Blue nel 1997 a battere il campione del mondo Kasparov in un match di sei partite. Particolari di cui, a dire il vero, troviamo traccia anche diversi secoli prima, nel misterioso Turco di von Kempelen. Ma questa è una storia incredibile che vi consiglio di leggere direttamente nelle pagine del libro.
Infine, se non conoscevate il mondo degli scacchi ma vi ha affascinato la mini serie Netflix La regina degli scacchi e volete conoscere quanto verosimile sia la storia raccontata, La grande storia degli scacchi risponderà per certo alle vostre curiosità, la narrazione è cosparsa infatti di importanti figure femminili che hanno dimostrato sulla scacchiera un'abilità straordinaria.
Buona lettura a tutti!

mercoledì 17 marzo 2021

Fake People- il lato oscuro dei social

 Fake People- il lato oscuro dei social

Nonostante il periodo storico che stiamo vivendo non permetta viaggi, collaborazioni in presenza, job-shadowing o cose simili, il CPIA1 di Siena, nei limiti del possibile continua a organizzare eventi di particolare interesse per gli studenti e più in generale per tutta la comunità scolastica. A pochi giorni dal Pi-greco day, la giornata mondiale della matematica, la nostra scuola ha voluto invitare la prof.ssa Viola Bachini, docente di matematica e scienze presso il CPIA di Lucca per un intervento davvero particolare: "Fake people- storie di social bot e di bugiardi digitali". La conoscenza di questo bellissimo libro (Fake people appunto) e della prof.ssa Bachini è avvenuta in maniera del tutto casuale. Il punto di incontro è stato infatti la bellissima esperienza dell'Erasmus +, alla quale la nostra scuola da molti anni partecipa e grazie alla quale è stato possibile conoscere le buone pratiche di altre scuole d'Europa e instaurare un dialogo e una collaborazione costruttiva con tantissimi altri docenti. 

L'evento si è svolto in video conferenza, modalità che se da una parte limita la componente empatica di un incontro, dall'altra ha favorito una larghissima partecipazione. Hanno seguito l'intervento infatti oltre 100 persone da tutta Italia (e non solo), con 5 classi dei CPIA di Siena, Grosseto e Lucca collegate, i docenti di Firenze e Bari e molti studenti dei nostri corsi di formazione fortemente interessati all'argomento. E non poteva essere altrimenti perché, indipendente dal nostro rapporto con i social, la realtà raccontata da Viola ieri ha dei risvolti, spesso inquietanti, che ci riguardano a tutti da vicino. Sarà capitato a ognuno di noi almeno una volta  di controllare su TripAdvisor la recensione di un locale quando ci siamo trovati in una città mai visitata (ci affidavamo spesso a questa app nella scelta dei ristoranti durante le nostre mobilità!)... e se quella recensione fosse stata in qualche modo adulterata da valutazioni di profili falsi?  Le storie di bot che si sostituiscono, più o meno in maniera malevola, alle persone sono molteplici, come molteplice è la varietà di algoritmi che manovrano profili falsi (i socketpuppet, i cyborg, i political bots, etc...) e dalla quale dobbiamo imparare quanto prima a difenderci, perché se parlare in un sito di incontri extraconiugali con un algoritmo non ha particolari conseguenze nella nostra vita reale (pensate quanto sarebbe peggio parlare in un sito di questo tipo con il proprio partner per esempio...) in altre situazioni i bot hanno avuto conseguenze pesantissime nella realtà che ci circonda: Viola ha raccontato per esempio come un solo dipendente, attraverso questi programmi fraudolenti, abbia fatto schizzare alle stelle le azioni di una società fantasma oppure come alle elezioni nel Regno Unito di qualche anno fa, un partito abbia usato Tinder (si avete capito bene!) per provare a influenzare il voto degli incerti. E di elezioni manovrate e di bolle finanziarie negli ultimi anni purtroppo ne abbiamo sentito parlare con una certa frequenza. 

Di tante cose ha parlato e di tante altre avrebbe potuto parlare (la situazione italiana, il bot che è diventato razzista, etc...) scegliendole tra le tante contenute nel suo ultimo libro che, ancora una volta, vi invito ad acquistare e leggere. Verrete catapultati con una scrittura veloce e avvincente in un mondo che sembra inventato per un thriller tecnologico, ma che altro non è che parte del mondo che viviamo e nel quale dobbiamo imparare a muoverci con molta prudenza e consapevolezza. 




sabato 23 gennaio 2021

Fake People


Fake People
Storie di social bot e bugiardi digitali


Autore: Viola Bachini e Maurizio Tesconi
Prima pubblicazione: 2020
Casa Editrice: www.codiceedizioni.it
Pagg: 150 circa

Ci sono libri che compriamo perché conosciamo l'autore, altri perché ci sono stati consigliati dall'amico fidato, altri ancora che ci colpiscono dalla copertina che ci guarda da una scaffale della libreria sotto casa. 
Mi sono imbattuto in questo libro quasi per sbaglio. Guardavo le amicizie che mi proponeva il social network più famoso e nell'immagine di copertina di tale Viola Bachini, spuntava la copertina di un libro dal titolo accattivante: Fake People- storie di social boat e bugiardi digitali. 10 secondi dopo l'avevo già acquistato!
E' stato amore a prima vista. E adesso fa parte di quei libri in cui mi sono imbattuto per sbaglio e che poi consiglio  a tutti i miei colleghi o studenti per almeno 5 anni. 
Nella mia top 3 di adesso, in ordine alfabetico: Codici e Segreti di Singh, Fake People e Matematica Rock di Alessandrini. 


Il libro tratta, con uno stile veloce e coinvolgente, un argomento molto delicato e quanto mai attuale: l'invasione dei fake nel mondo digitale. Si tratta di profili social (Facebook, Twitter, etc..) dietro i quali non si cela alcuna persona reale ma un programma di intelligenza artificiale che simula sempre più abilmente il comportamento umano.
Sembra una puntata di Black Mirror, ma la realtà svelata dagli autori è ancora più inquietante. 
La presenza di profili falsi viene sviscerata e commentata in tutte le sue sfaccettature: dalle ragazze virtuali del sito di dating di Ashley Madison che avevano soltanto il compito di intrattenere il più possibile uomini in cerca di avventure (che restavano poi in formato digitale) ai finti followers che certificano la (finta) popolarità sui social, dagli assistenti virtuali sempre più performanti ai bot in grado di falsare il panorama finanziario mondiale.
Un libro assolutamente da leggere per capire meglio il mondo in cui viviamo (non mancano puntuali riferimenti alla politica nazionale ed estera), per approdare a un utilizzo più consapevole e critico nei confronti dei social e della tecnologia in generale e soprattutto, da divulgare ai teenagers che sempre più spesso cercano scorciatoie digitali per la notorietà e il successo.
Questo libro, a mio avviso, completa degnamente una trilogia sull'intelligenza artificiale che consiglio agli appassionati del genere. Gli altri due libri sono: Il codice della creatività di Du Sautoy che affronta il mondo dell'intelligenza artificiale legato alla creatività artistica e Hello World della Fry che invece esplora le potenzialità dell'IA nell'ambito degli algoritmi della vita quotidiana (dalle macchine che si guidano da sole a quelli di riconoscimento facciale che aiutano le forze dell'ordine nel dare la caccia ai criminali).
Buona lettura a tutti!

domenica 2 agosto 2020

Un bellissimo spreco di tempo

Un bellissimo spreco di tempo

Autore: Riccardo Lorenzetti
Prima pubblicazione: 2020
Casa Editrice: Absolutely Free
Pagg: 200 circa



Ci sono libri che teniamo da parte in uno scaffale con il buon proposito, prima o poi, di leggerli. I demoni di Dostoevskij, L'isola del giorno prima di Umberto Eco oppure Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Capolavori che hanno letto tutti (o così dicono) e che quindi dobbiamo leggere anche noi! Prima o poi... hanno aspettato tanto, possono aspettare ancora un pochino. Ci sono poi i libri che ci hanno regalato amici fidati e che, per non fargli torto, dobbiamo leggere. Magari con molta calma. Li teniamo sul comodino e un paio di pagine ogni tanto la portiamo a casa. Almeno per aver qualche cosa da dire all'amico che ce l'ha regalato. Ci sono poi dei libri che si incontrano per caso, per circostanze davvero bizzarre e che, dopo una timida sfogliata, ci catturano completamente. Ecco, con il libro di Riccardo Lorenzetti mi è successo proprio questo. Il caro amico e artista senese Sandro Pianigiani (bravo a tal punto che in un paese normale potrebbe campare comodo della sua arte... in un paese normale però) durante un barbecue mi accennò alla copertina che aveva disegnato per un libro che sarebbe uscito da lì a qualche giorno. Mi ha detto che si intitolava Un bellissimo spreco di tempo e che narrava con molto trasporto emotivo le gesta dei grandi personaggi dello sport del passato. Non era un gran che come descrizione, ma la curiosità e la voglia di tenere in casa una copia con la copertina firmata dall'artista mi spinse a provare. Non fu facile all'inizio trovarlo. Girai tutte le librerie di Siena e anche i negozi virtuali lo davano per esaurito. Come esaurito? Era uscito solo pochi giorni prima! Questo voleva dire solo due cose: che ne avevano stampati pochi e che ne avevano richiesti tanti. E chi ha avuto la fortuna e il piacere di leggerlo conosce perfettamente il motivo (anche io ne ho comprate un paio di copie da regalare). E' un libro che racconta lo sport con la leggerezza di un bar di paese, dove si commentano i grandi avvenimenti (la morte di Villeneuve, lo scudetto del Leicester o la tragedia della Heysel), si paragonano i campioni di un passato romanticamente idealizzato a quelli di adesso, ci si prende in giro bonariamente quando la squadra del cuore vince all'ultimo minuto un derby tiratissimo. Non serve essere degli esperti di calcio, di ciclismo o di formula 1 (io non so la differenza tra un'ala, un tornante, un centrocampista offensivo, etc...) perché non è un libro tecnico. Lorenzetti racconta con semplicità ed efficacia 50 anni di sport per come li ha vissuti lui, per come li hanno vissuti i compaesani di un ridente borgo del senese, con un contorno di aneddoti (a volte vissuti in prima persona) che ci fanno venir voglia di leggere subito anche il racconto successivo. 
Eco, Dostoevskij e Proust possono attendere ancora un po', in fondo l'estate deve essere un piacevole momento d'evasione e Un bellissimo spreco di tempo- Settimana Enigmistica è un binomio perfetto da portare sotto l'ombrellone. 
Grazie al mio amico Sandro che mi ha permesso di conoscere questa piccola perla. Assolutamente consigliato!


lunedì 13 gennaio 2020

Le menzogne di Ulisse

Le menzogne di Ulisse

Autore: Piergiorgio Odifreddi
Prima pubblicazione: 2004
Casa Editrice: Saggistica TEA
Pagg: 284 circa

Ho letto tanti libri del professore Odifreddi (e ancora oggi una volta su due sbaglio a scrivere e pronunciare il cognome) dal Diavolo in Cattedra al Matematico impertinente, da Via Lattea (scritto a 4 mani con Valzania) a Perché non possiamo essere Cristiani, etc... e devo dire che leggere un libro di questo autore non è mai tempo perso, ti resta sempre qualcosa, trovi ogni volta un aneddoto, un'interpretazione di un fatto o l'etimologia di una parola che non conoscevi o sulla quale non avevi mai riflettuto... 
Le menzogne di Ulisse è un testo che ripercorre in varie tappe (partendo dai presocratici greci) la storia della logica, riflettendo e mettendo più volte in discussione il concetto di verità, che, come si intuirà (capire è una parola grossa) a fine libro, è tutt'altro che semplice da definire. 


Ogni capitolo si apre con un quadro storico culturale ben dettagliato e ricco di riferimenti e relazioni interessanti e mai banali. Non manca l'autore, dall'alto delle sue conoscenze, di dare qua e là qualche giudizio personale (ancora ho in testa le parole con le quali ha definito la logica e la filosofia di Wittgenstein) che, in alcuni casi, può sembrare fuori luogo e supponente... però a me Odifreddi piace così: puntuale, ironico, arguto, graffiante e in grado di sintetizzare in un unico libro la millenaria storia del pensiero umano.
Assolutamente un testo, per gli amanti della logica e della filosofia, da leggere!
Consigliato!!!

martedì 24 dicembre 2019

L'intervista originale a Marcus du Sautoy

L'intervista originale a Marcus du Sautoy


CM:
I have read your interesting paper about your first experience in a prison. I remember that on my first day in prison I was quite nervous, I didn’t know what kind of students I would have found inside.…now I consider teaching in prison one of the most important experiences of my life.  How was it for you? Interesting? Emotional?

MdS: 
I really try to seek out audiences that aren’t already converted to the love of maths. Speaking at a science festival is great but you are preaching to the choir. That is why I was very interested in the invitation to go into prisons to talk about maths as I hope that I would reach an audience that might not have appreciated how beautiful maths is. A prison community is as varied as the rest of society so I was struck by how differently people reacted to my sessions. Some were fascinated. Some were bored, just happy to be out of their cells for an hour. I think that there was an appetite to find something meaningful to dedicate their time inside to pursue. I think emotional is a good word to describe the experience. It is very frightening to think of having your liberty taken away from you so to see men coping with the experience was quite moving.

CM:
I have been teaching in the little prison of Siena since 2010. Every year, every month my students are different (someone has gone out, someone else has been moved to another prison after the trial, etc…) and it is not easy to follow a regular programme like outside. Your interesting documentaries or anecdotes are perfect for this particular situation. They keep the prisoners’ mind busy. What could be the role of math in such a context?
I like to see math like a moment of mental escape, isn’t it? If they have a math problem to solve, they do not think of the trial or of the family who is far from them.

MdS:
I absolutely agree that mathematics can provide a wonderful mental escapism and this is why I thought it was perfect for bringing into a prison setting. You can escape your physical cell by travelling in the mind. One of the things that I could see was frustrating for inmates was the issue of transience. They are often moved around from one prison to another. This means it is very difficult to maintain a sustained programme of education. One of the challenges of maths is that you build it like a pyramid in logical layers so it is tough if you miss a later. Telling small stories is the best way and I think that is why the programme like the Story of Maths is helpful. It breaks the subject up into small bits that people can discuss.

CM:
Inmates in Italy (like everywhere) are from different countries and often cannot speak Italian, but they love math and numbers. Is math really a universal language? Or does it depend on how you started to learn it?

MdS
I have had amazing experiences travelling the world and interacting with other mathematicians. Even when we don’t share a language we can still talk maths. The only other subject that I find so universal is football! I always love how science fiction writers use maths as their language for humans to communicate with aliens visiting earth. Carl Sagan used prime numbers in Cosmos. In London we have many different cultures and schools often have many students who don’t have good English. I helped support a local school who chose maths and music as a speciality because these were both languages that could unite the very mixed student body.

CM:
When I show my students your documentary about algorithm their first reaction usually is: “Teacher why didn’t you tell us that maths is so useful?”
You have always found very motivating ways to teach maths. How important is to make students understand that maths is not just arid computations? And, on the other hand, how hard would it be to show students some parts of the REAL maths? For example, your documentary about the prime numbers is too difficult for the inmates…

MdS:
For me I often think there is too much emphasis on utility and that actually we should sometimes enjoy the maths just for the beauty of the ideas. In school I think there is too much emphasis on teaching things which might be useful. But you don’t listen to music cos its useful or read a novel because its useful. I proposed to our government that we should have two maths exams like there are two english exams: maths language and maths literature. Then you could teach exciting stories about primes, infinity, 4D geometry, topology. The amazing thing though is that even these seemingly esoteric areas can be useful. 
You are right that parts of the story of the primes are tough but one thing I always try to emphasise is that you don’t have to understand everything. It is good sometimes just to get a feel for a story. 

CM:
In my book I have called you the “Piero Angela” of Maths! The most important certificate of excellence that an Italian person can give you for your work. When and why did you start doing this job?

MdS:
It was my maths teacher at my school who got me excited about maths when I was 12 or 13. It was by telling me some of the big stories about maths that got me fired up. But it was about the same time that I started learning the trumpet. So I think maths has always been a passion alongside other creative work. I was very lucky to be a student in Oxford. It is a university that encourages interdisciplinary discussion. So I have always enjoyed seeing how maths connects to the other sciences and the humanities. I read Herman Hesse’s novel The Glass Bead Game when I was a student, a book about a game the tries to synthesise maths philosophy music history… I knew then that this is the game I wanted to play.

CM:
How useful could a book of popular math be for a student to understand if he can become a mathematician when he grows up? Rather than a physician or an engineer or a painter.

MdS:
Each discipline has its own language to help us as humans navigate our way through the universe. The trick is finding the language that most resonates with you as an individual. I asked my maths teacher why he singled me out to try to encourage my mathematical passion. He said that he could see me responding to abstract thinking and knew that this would be the perfect language for me. I think that books are a great way to explore what it might be like to be something else. My teacher recommended A Mathematicians Apology by GH Hardy. This is a book about what it means to be a mathematician. He explains that a mathematician is like a painter or a poet, a creative artist not just a useful scientist. This really appealed to me.

CM:
Talking about you…my inmates really liked your story about David Beckham’s number 23 t-shirt. Are you still obsessed with prime numbers?

MdS:
Absolutely. 
Here is a fun article about why I love 17
https://www.1843magazine.com/intelligence/the-big-question/whats-the-best-number
I think that because they are the most fundamental numbers in my subject yet also the most enigmatic they will always be an obsession for me and all of us!

CM:
Even if I think to know your answer… what is the open problem you would like to see solved?

MdS:
It is a close call actually. The obvious answer is the Riemann Hypothesis but actually I would also love to know how to solve a problem about symmetry and group theory that I’ve been working on called the PORC conjecture. Not as famous as Riemann and perhaps not as fundamental but it is a problem that I have been working on for years and so it is closer to me. I talk about the problem in my book on Symmetry. It is about trying to understand how many symmetrical objects there are with p^n symmetries when you fix n and vary p (p a prime).




CM:
Last year, in September, the great mathematician Sir Michael Atiyah announced that he had proved the Riemann’s Conjecture. Some months later he died and no one has talked about this proof anymore. At least it is what I know… did Atiyah want to make some kind of insurance like Hardy did?

MdS:
That’s an interesting perspective. I hadn’t thought about that. Erdos believed that all babies are born knowing a proof of the Riemann Hypothesis but they forget it before they have developed language. Maybe anyone who proves the Riemann Hypothesis is doomed because they die before they get the chance to explain it. 
But more seriously, we have looked at Atiyah’s ideas and it is generally believed that they do not get us closer to a proof unfortunately.

CM:
You have 3 sons: do you think that some of them will follow your steps? Or, like in Italy often happens, they will take different paths?

MdS:
Actually I have one son and two twin daughters (identical of course being a mathematician researching symmetry). Interestingly my son is biological while my girls are adopted from Guatemala so we are a perfect experiment in Nature v Nurture! I have always encouraged my children to discover what their passion is and to follow that. My son did physics at university. He likes to see how his maths can apply to the world around him. 

CM:
What do you do in your free time?

MdS:
Music is my great passion. I started learning the cello a few years ago and one of the things I am most proud of is forming a string quartet. We are called The Firsby Quartet after the name of the road that I live on. One of my great joys is playing the wonderful music that has been written for string quartets. We are currently playing the beautiful quartet by Ravel.

CM:
I know you play football. This year, unfortunately for my Juventus, the final match of the Champions League will be played by 2 English teams: Totthenam and Liverpool. What team do you support?

MdS:
I am an Arsenal supporter. Tottenham is our great rival so I definitely don’t want them to win. So I will be cheering for Liverpool. 

CM:
You play the trumpet. For a good composer both technique and fantasy are very important. Like for a mathematician. How important is fantasy or ability of abstraction and how important is the technique when you want to reach a very important goal?

MdS:
Maths like music needs a combination of skills. You certainly need imagination and creativity and intuition. But you also need very good technique and formal training to be able to realise your ideas. 

CM:
Your last book, “The Creativity code”, has not yet been published in Italian. Can you tell something about it? I know that is a book about AI (Artificial intelligence). Now there are many applications which try to simulate human behaviour: SIRI for Apple, Cortana for Windows, etc… and I heard that an algorithm has reached a very good result against the world champion of debate! Can a software now cope with the Turing’s Test?

MdS:
The Creativity Code is about the challenge of whether code can be creative. Or is it still the human who created the code. We are in a new era where code is learning, mutating, evolving thanks to its interaction with the digital environment. So it is beginning to have an autonomy from the original human who wrote the code. I was very excited by AlphaGo’s victory over Lee Sedol in the game of Go because I saw something emerging that looked genuinely new and creative. The book explores how the new AI might be creative in other realms like music, visual art, poetry, literature and even maybe mathematics. I hope Italian audiences will enjoy it!

CM:
They will! Thank you very much!

MdS:
You're welcome

giovedì 5 dicembre 2019

E' tutto calcolato

E' tutto calcolato


Autore: Lorenzo Baglioni
Prima pubblicazione: 2019
Casa Editrice: Mondadori
Pagg: 110 circa

Durante una fiera della didattica per adulti (esiste anche quella!) una collega di Grosseto mi propone la seguente attività da fare in classe con ragazzi delle scuole medie che, essendo per lo più stranieri, non parlano molto bene l'italiano: si controllano, con il loro permesso, le chat che hanno nel loro telefonino e si cerca di capire l'attendibilità di uno strano teorema che, a grandi linee, stabilisce che:

Teorema di Baglioni
Se il rapporto tra la somma delle aree dei  rettangoli che contengono i messaggi che tu invii a una persona (su whatsapp hanno un profilo rettangolare) e la somma delle aree dei rettangoli che contengono le risposte di quella persona è inferiore a 3, quella persona è INTERESSATA  a te.

Il 3 è, da oggi in poi, noto anche come Costante di Baglioni.






L'attività è divertente e fornisce in classe diversi spunti: dalla scrittura di un messaggio (che per loro è tutt'altro che semplice) al calcolo di semplici figure geometriche attraverso vari metodi (dalla semplice riga al conteggio dei caratteri, etc..). 

Questo è uno dei tanti teoremi (chiamiamoli così) che si possono trovare nel libro di Lorenzo Baglioni che, va ricordato, ha un trascorso matematico: si è laureato infatti qualche anno fa in quella materia all'università di Firenze. Cosa dire? Per quanto riguarda i teoremi in sé... poco. Le approssimazioni che è costretto a utilizzare per avere un modello matematico semplice della situazione reale spesso snaturano la situazione stessa... e quindi dal punto di vista strettamente matematico ho letto cose migliori. Però è un libro che consiglio per tutto il resto. Per la leggerezza con cui è scritto, per le introduzioni divertenti e ironiche che fanno da cornice a tutti i teoremi, per il modo un po' provocatorio di fare matematica. Ripeto... non credo che si possa imparare molta matematica da questo libro (anche se questo discorso vale per quasi tutti i libri di matematica divulgativa)... però sicuramente si passano momenti di serenità e di svago che questo libro sa concedere come pochi altri. E quando un libro ci fa sorridere è un libro che merita di essere letto.
Si avvicina il Natale e questo è un regalo simpatico da fare agli amici più curiosi (non necessari amanti della matematica).

Non posso prima di chiudere non ricordare un aneddoto a riguardo dell'attività sui messaggi con cui ho introdotto il post. A questo appuntamento per didattica (Fierida) di cui parlavo prima, era presente anche la mia ex dirigente a cui avevo spiegato il Teorema di Baglioni sui  rapporti delle aree dei messaggi. Qualche giorno dopo sarebbe dovuta venire a cena a casa nostra con qualche altro collega così, per, sicurezza, le ho detto che di lì a breve le avrei scritto un messaggio per chiederle conferma. Mi risponde: "Marini... per sicurezza io nel messaggio di risposta scrivo solo OK... non vorrei che poi pensasse che c'è interesse!"

E vabbeh...
Buona lettura e buona vita!




La grande storia degli scacchi

La grande storia degli scacchi  Autore: Mario Leoncini Prima pubblicazione: 2020 Casa Editrice: LEDUETORRI Pagg: 500 circa Ho comprato per l...