lunedì 7 gennaio 2013

V: Un nuovo criterio di divisibilità per due

V: Un nuovo criterio di divisibilità per due

Finalmente dopo le vacanze, l'attività ha ripreso il suo normale corso. C'è un po' di fibrillazione per i saldi appena cominciati accompagnata da una rassegnata malinconia per la ripresa del lavoro. Forse nel complesso è uno stato emotivo a somma zero. Per le donne...
Nella bottega oggi un signore aveva avuto la brillante idea di portarsi dietro i due figli (Dio li fulmini- ovviamente a piccole scosse!) e non vi dico che confusione nella mia piccola saletta. Era un via vai di macchinine, di videogiochi al telefonino e soprattutto di urla isteriche incontrollabili. E tutto questo prima che passasse un minuto la madre a portar loro un pezzo di pizza bianca. Non vi sto a narrare la confusione per la divisione di questo pezzo enorme di pizza tra i due pargoli.
Dopo due minuti di grida e mezzi pianti, anche visibilmente alterato, ho domandato quale fosse il problema. Non potevano avere ognuno metà pizza e festa finita?
"Il problema è che, per quanto uno stia attento a dividerla in parti uguali, uno dei due (o paradossalmente tutti e due- ma questo non sarebbe un problema di difficile soluzione) si potrebbe lamentare della parte toccata all'altro... sa come sono i bambini..."
So come sono i bambini. Per questo non li ho messi per ora in cantiere. Ma questo non potevo dirglielo.



"Non può dividerle equamente lei e poi darle ai pargoli?"
"Il problema è che quello che io considero equo potrebbe non esserlo per loro. Magari poi quando glieli vado a dare, uno dei due dice che l'altro è più croccante, più morbido, più grande, più saporito... sa come sono fatti i bambini".
So come sono fatti i bambini! Per questo non vendo cibo dentro al negozio. Altrimenti offrivo la colazione come da Tiffany!
"Beh una volta che li ha divisi, non può farglieli scegliere a loro? Almeno non si lamentano."
"Non si lamentano fin quando non scelgono entrambi lo stesso pezzo! Se uno dei due sceglie per primo poi l'altro- pensando a chissà quale ragionamento ci sia dietro la scelta- si accoda e reclama lo stesso pezzo. Sa come ragionano i bambini..."
So come ragionano i bambini. Per questo uno dovrebbe organizzare i simposi con i pargoli all'interno della propria casa e non nella mia bottega.
"E dividerla in tanti pezzi più piccoli, a parte le molliche che mi lascerebbero a tonnellate sui pavimenti, non risolverebbe la situazione."
Qualcuno ha un'idea su come dipanare la questione? 

Ricapitolo brevemente il problema. C'è un pezzo di pizza bianca e due bambini tanto egoisti quanto ingordi, decidono di dividerla in due parti eque! Ma eque nel senso loro. Cioè che dopo la divisione nessuno possa lamentarsi del pezzo a lui destinato. Come si possono accordare per riuscire in questa antipatica divisione per due?






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